martedì 1 luglio 2008

Voglio ripropore questa poesia.......





poesia che è fortissima e da fare morir da ridere, nn è mia ma l'ho presa da un sito leggetela tutti se potete. ciao


Poesia sulla scorreggia


Sin da quando il mondo aveva


ben viventi, Adamo ed Eva


era in voga in tutti quanti


di coprire sì il davanti


ma nessuno pensò, strano,


di coprirsi il deretano.




Le scoregge più discrete


conturbavano la quiete


ed allor i dolci suoni


non urtavano i calzoni.


La scoreggia di gran gloria


s'è coperta nella storia




Sin da quando i sodomiti,


di scoregge assai periti,


per eccesso di misura


si otturavan l'apertura,


i Romani allor sommessi


non frenavan gli eccessi.


Pur Augusto Imperatore


scoreggiava tutte l'ore


e la corte assai perfetta


scoreggiava in etichetta,


e persino in casi gravi


scoreggiavano gli schiavi




Si racconta che Tiberio


scoreggiasse serio serio


che Caligola il tiranno


scoreggiasse tutto l'anno


e più d'una, ogni mattina


ne facesse Catilina.




Marco Tullio in Campidoglio


le lasciava come l'olio,


e non eran certo poche


domandatelo alle oche;


e perfino le Vestali


ci spegnevano i fanali.




Ciceron per ore intere


chiaccherava col sedere,


quelle poi di Coriolano


si sentivan da lontano,


e con schiaffo sulla trippa


scoreggiava pure Agrippa.




Muzio Scevola e Porsenna


ne portavano per strenna


alle feste d'Imenèo


ove il console Pompeo


e più ancora il gran Lucullo


scoreggiava per trastullo.


Scoreggiava Roma intera


da mattino fino a sera,


scoreggiava in grande stile


anche il sesso femminile;


mentre invece Cincinnato


le faceva in mezzo al prato




Scoreggiò Napoleone


anche al rombo del cannone


"La battaglia non si perda"


e Cambronne rispose: "merda",


ch'è la cosa più sicura


se c'è in mezzo la paura.


Scoreggiava come tuono


fin Cleopatra dal suo trono,


in contrasto ad Agrippina


che facevale in sordina


e Cornelia ai suoi gioielli


ne faceva dei fardelli.




Le faceva senza posa


Messalina silenziosa;


scoreggiava assai felice


la dolcissima Beatrice


ed il sommo padre Dante


le annusava tutte quante.




Le scoregge del Boccaccio


ti rendevano di ghiaccio,


Scoreggiava pure Tasso


imitando il contrabbasso.


Mentre invece Machiavelli


sradicava gli alberelli.




Il gran Volta con la pila,


le faceva sempre in fila,


di Archimede, dir si suole,


che oscurasse pure il sole


mentre a colpi di pennello


le faceva Raffaello.




Dopo quanto è stato detto


non si può chiamar difetto


se noi pure qualche volta,


le facciamo a briglia sciolta,


perciò è logico e prescritto,


che scoreggi il sottoscritto


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