Io quella volta lì avevo venticinque anni
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Era ormai molto tempo che non andavo al teatro, e pensare che moti anni fa ero uno di quelli che
andavo a vedere commedie spesso.
Da ragazzo avevo conosciuto una ragazza la sorella di un mio caro amico, lei con anni piu dei miei era appassionata e piu delle volte andava al teatro con i suoi amici, un giorno parlando mi disse, ma perchè invece di andare al cinema a vedere dei stupidi film non venite una volta con me al teatro? Subito dissi che non ero il tipo per queste cose ma poi spinto dalla curiosità di giovane con voglia di conoscere mi rimangiai la frase e dissi ok, dimmi quando vai che cerco di venire con te.
Dopo giorni mi chiama a casa e mi dice, sai sabato c'è una comedia e se sei disponibile potresti venire con me, certo Rosy vedo se si aggiunge altre persone a noi altrimenti vengo solo.Da quel giorno fu un amore a prima vista tra me e il teatro, per anni andai a vedere spettacoli di ogni genere e la compagnia divenne sempre numerosa sino ad arrivare a 15 persone che ogni settimana si andava insieme, a volte capitava di entrare e magari dopo più di 20 minuti uscire, perche era noioso e noi con la nostra età ci veniva difficile comprendere.
A distanza di anni o continuato a coltivare questa mi passione, poi un giorno di colpo ho smesso per tutti i problemi legati alla famiglia, lavoro, figlio e altro ancora.
Mercoldì una telefonata mi informa dell'invito per andare a vedere Bisio, si sa la persona è formidabile e poi molto brava, in televisione lo si vede sempre in chiave comica ma nel teatro fal altro, la sua presenza era in una comedia di Giorgio Gaber, attore e cantante che non a tutti può piacere, le sue canzoni sono complesse e le sue comedie sono sempre difficile da capire e seguire, ma direi molto interessanti da vedere.
Dopo aver avvertito la consorte di questo evento, alle ore 21 ero già seduto nella poltrona nelle prime file.
Devo dire che lui è bravo, ha molta dialettica e espressione visiva nella mimica, la comedia parlava di un uomo che racontava la sua vita dagli anni 70 ad arrivare agli anni 2000, dove dichiarava sempre che la sua età era di 25 anni, in molti dei raconti mi veniva in mente il mio trascorsso periodo di ragazzo e francamente in alcune parole riconoscevo il mio passato come se fossi io il protagonista della storia.
Una serata bella e sono rimasto contento di averla dedicata al teatro, nell'uscire alla fine ho detto a mia moglie che ora cerchero sempre nelle possibilità di tempo disponibile di riniziare a frenquentare il teatro e lei a trovato la cosa con molto piacere e a conferma ha detto che l'idea di andarci è favorevole e felice di andarci.
Il protagonista di questo monologo, perennemente venticinquenne, vive dagli anni ‘40 ad oggi e rievoca avvenimenti vissuti in prima persona nelle varie epoche. Scorre così davanti ai nostri occhi una storia a stazioni che si arresta al 2000
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